llattare dovrebbe essere un momento speciale, intimo e sereno tra te e il tuo bambino. Ma per tanti neogenitori, può diventare fonte di dubbi, domande e a volte anche un po’ di frustrazione.
Una delle domande più frequenti è proprio questa: qual è la posizione migliore per allattare?
Capire qual è la posizione di allattamento più adatta può sembrare semplice… finché non ci si trova davvero a doverlo fare!
Se sei una neomamma (o un neopapà che vuole dare una mano), è normale avere dubbi su quale sia la posizione corretta per l’allattamento al seno o su come tenere il bambino in braccio mentre prende il biberon.
Ogni bambino è diverso, e non esiste una sola risposta valida per tutti. Alcuni neonati si rilassano nella posizione allattamento sdraiata, altri preferiscono stare più sollevati.
Alcune mamme trovano sollievo con la posizione allattamento rugby, altre con quella semi-reclinata.
In questo articolo vedremo insieme le principali posizioni per allattare in sicurezza, che possono aiutarti a:
- trovare quella più adatta al tuo corpo e al tuo bambino;
- prevenire coliche, reflusso e ragadi;
- rendere l’allattamento un momento di connessione, non di lotta.
Ti darò spunti pratici, consigli utili e ti spiegheremo come scegliere (e cambiare, se serve!) la posizione allattamento migliore per voi due.
E se durante la lettura senti di aver bisogno di un aiuto personalizzato, puoi sempre prenotare una consulenza con me: sarò felice di accompagnarti in questo percorso, passo dopo passo. Pronta? Iniziamo?
1. Qual è la posizione migliore per l’allattamento?
Partiamo subito da un falso mito comune. La verità è che non esiste una sola posizione migliore per l’allattamento: la scelta dipende da tanti fattori, come la conformazione del corpo della mamma, il temperamento del neonato, eventuali disturbi come reflusso o coliche, e anche dal momento della giornata.
Secondo uno studio pubblicato sul Maternal & Child Nutrition, l’efficacia dell’allattamento è strettamente legata alla comodità della madre e al buon posizionamento del bambino, ma non esiste un’unica postura ideale valida per tutte le diadi madre-neonato.
Anzi, sperimentare diverse posizioni aiuta a migliorare l’attacco, ridurre il dolore e adattarsi meglio alle esigenze del piccolo.
Quello che conta davvero è che sia una posizione di allattamento comoda e sicura per entrambi: che permetta al bambino di attaccarsi bene al seno o al biberon e alla mamma di non affaticare schiena, spalle o braccia.
In altre parole, la “posizione perfetta” è quella che funziona per voi due. Ecco perché è utile conoscerne diverse, sperimentare e magari cambiarle nel tempo.
Nel prossimo paragrafo ti aiuto proprio a capire come scegliere la posizione più adatta al tuo bambino, in base alle sue caratteristiche e ai suoi bisogni.
2. Come si allatta correttamente e posizione anticoliche
Allattare correttamente non significa solo “attaccare il bambino al seno”: è un insieme di piccoli gesti che fanno la differenza, sia per il comfort della mamma che per il benessere del neonato.
La posizione corretta per l’allattamento al seno è quella in cui:
- la mamma è comoda, con schiena e braccia ben sostenute;
- il bambino è rivolto verso il corpo della mamma (pancia contro pancia);
- mento appoggiato al seno e nasino libero;
- il bambino ha la bocca ben aperta e prende anche buona parte dell’areola, non solo il capezzolo, soprattutto la parte sotto.
Quando questi elementi sono presenti, l’allattamento diventa più efficace, meno doloroso, e si riduce il rischio di ragadi e ingorghi.
E per le coliche?
Le coliche sono molto comuni nei primi mesi e, anche se non sempre dipendono dalla posizione, alcune posture possono aiutare a prevenirle o ad alleviarle.
Le posizioni di allattamento anticoliche ideali sono quelle che:
- favoriscono l’espulsione dell’aria ingerita;
- mantengono il bambino in una posizione più verticale, per evitare l'accumulo di gas;
- permettono un attacco profondo al seno, riducendo l’ingestione di aria.
Una delle più consigliate è la posizione “a cavallina” o “koala”, dove il bambino è seduto sulla gamba della mamma, con la schiena dritta. Anche la posizione semi-reclinata può aiutare: la mamma è inclinata all’indietro e il bambino poggia su di lei, con il corpo aderente.
Se il tuo bambino tende a piangere molto dopo la poppata, si irrigidisce o si contorce, potrebbe aver bisogno di una posizione che riduca l’ingestione d’aria.
Vediamo ora le posizioni più comuni per l’allattamento.
3. Le 7 posizioni per l’allattamento: panoramica utile per ogni esigenza
Ogni coppia mamma-bambino è unica, e anche l’allattamento cambia in base alle loro esigenze. Esistono varie posizioni per l’allattamento che possono aiutarti a trovare più comfort, ridurre il dolore o risolvere piccoli problemi come coliche o reflusso.
Vediamole una per una, con esempi pratici e i benefici più comuni, per aiutarti a scegliere con consapevolezza.
Posizione allattamento sdraiata

In questa posizione, la mamma e il bambino sono entrambi sdraiati su un fianco, rivolti l’uno verso l’altro, pancia contro pancia. Il seno è all’altezza della bocca del bambino, che si attacca lateralmente.
Quando usarla?
- Di notte, per allattare senza alzarsi dal letto.
- Dopo un parto cesareo, perché non grava sull’addome.
- Quando sei molto stanca e hai bisogno di riposare mentre allatti.
Benefici:
- favorisce il riposo della mamma durante l'allattamento;
- utile per le poppate notturne senza dover alzarsi dal letto;
- riduce la pressione sull'addome post-cesareo.
Considerazioni:
- è importante assicurarsi che il bambino sia ben posizionato per evitare problemi di attacco al seno;
- non lasciare mai il bambino incustodito in questa posizione.
Posizione allattamento verticale (a cavallina)

Il bambino è seduto in verticale sulla coscia della mamma, con la testa allineata al seno. Il suo tronco è ben sostenuto e il corpo rimane dritto.
Quando usarla?
- In caso di reflusso o rigurgiti frequenti.
- Per bambini con un buon controllo del capo.
- Per migliorare il contatto visivo durante la poppata.
Benefici:
- aiuta a ridurre il reflusso grazie alla posizione eretta;
- favorisce il contatto visivo tra mamma e bambino;
- utile per bambini con tono muscolare basso o difficoltà di suzione.
Considerazioni:
- richiede che il bambino abbia un buon controllo del capo;
- è importante sostenere adeguatamente la schiena e la testa del neonato.
La posizione verticale è consigliata dall’Australian Breastfeeding Association per ridurre il reflusso, in quanto sfrutta la gravità per trattenere meglio il latte nello stomaco.
Posizione allattamento a culla con cuscino

La mamma è seduta e sostiene il bambino con le braccia a culla, su un cuscino da allattamento, che lo solleva fino all’altezza del seno. Questo riduce lo sforzo muscolare.
Quando usarla:
- Per mamme con schiena o polsi affaticati.
- In caso di seno abbondante o bambino piccolo.
- Se hai bisogno di una postura stabile e sostenuta, o semplicemente per sentirti più comoda.
Benefici:
- riduce la tensione su schiena, spalle e braccia della mamma;
- aiuta a mantenere il bambino all'altezza corretta del seno;
- utile per le mamme con seno abbondante o per i neonati piccoli.
Considerazioni:
- assicurarsi che il cuscino non sollevi troppo il bambino, causando un attacco scorretto;
- verificare che il bambino sia ben allineato e vicino al corpo della mamma.
L’uso di supporti, come cuscini da allattamento, migliora la postura della madre e favorisce un attacco più corretto, come confermato dalla La Leche League.
Posizione allattamento rugby

In questa posizione, il bambino è tenuto sotto il braccio della mamma, con le gambe rivolte all’indietro e la testa sostenuta dalla mano della madre. Il corpo può poggiare su un cuscino.
Quando usarla?
- Se hai il seno molto grande.
- Dopo un parto cesareo.
- In caso di gemelli, per allattarne due insieme.
Benefici:
- ideale per mamme con seno abbondante o capezzoli piatti;
- utile per neonati prematuri o piccoli;
- consigliata dopo un parto cesareo, poiché evita pressione sull'addome.
Considerazioni:
- richiede l'uso di cuscini per sostenere adeguatamente il bambino;
- può essere utilizzata per allattare gemelli simultaneamente.
La posizione rugby è molto utile per evitare il dolore ai capezzoli nelle prime settimane, e aiuta ad avere maggior controllo sull’attacco, come evidenziato dalla La Leche League.
Posizione della lupa

Questa è una posizione poco conosciuta, ma ha i suoi vantaggi! La mamma si mette a quattro zampe sopra il bambino, che è sdraiato sulla schiena. Il seno pende verso la bocca del neonato, favorendo il drenaggio del latte.
Quando usarla?
- Per svuotare zone specifiche del seno in caso di ingorgo.
- Se hai un dotto ostruito.
- Come soluzione occasionale per stimolare il drenaggio.
Benefici:
- aiuta a svuotare dotti ostruiti o in caso di ingorghi;
- utilizza la gravità per migliorare il flusso del latte;
- può alleviare la pressione su aree specifiche del seno.
Considerazioni:
- è una posizione temporanea, da utilizzare per problemi specifici o occasionalmente a piacere;
- richiede attenzione per garantire la sicurezza del bambino.
Anche se meno comune, questa posizione sfrutta la forza di gravità per facilitare il flusso del latte e drenare i dotti, ed è una strategia utile riconosciuta nella gestione degli ingorghi.
Posizione semi-reclinata (o biological nurturing)

La mamma è semi-sdraiata su un divano o letto, con il bambino adagiato sul petto, in posizione pancia contro pancia. Il neonato si attacca sfruttando i suoi riflessi naturali.
Quando usarla?
- Dopo il parto, per un attacco spontaneo e rilassato.
- Se il bambino è agitato al seno.
- Se vuoi favorire il contatto pelle a pelle.
Benefici:
- favorisce un attacco spontaneo e profondo;
- riduce il rischio di dolore al capezzolo e ingorghi;
- promuove il contatto pelle a pelle e il legame madre-figlio.
Considerazioni:
- particolarmente utile nelle prime settimane dopo il parto;
- può essere utilizzata su un letto o un divano comodo.
Uno studio pubblicato sull’International Breastfeeding Journal mostra che questa posizione favorisce l’allattamento istintivo e riduce le problematiche di attacco, come ragadi e tensioni.
Non è raro osservare video o immagini di bimbi appena nati che ricercano spontaneamente il seno e l’attacco ad esso (la natura è meravigliosa!).
Posizione allattamento koala

Simile alla posizione verticale, ma più contenitiva. Il bambino è seduto con le gambe divaricate intorno alla gamba della mamma, pancia contro pancia, e con il busto ben sostenuto.
Quando usarla?
- In caso di coliche o reflusso.
- Se il bambino tende a ingoiare aria.
- Per poppate brevi ma frequenti.
Benefici:
- utile per bambini con reflusso o coliche;
- favorisce un attacco profondo e controllato;
- ideale per neonati con tono muscolare basso o difficoltà di suzione.
Considerazioni:
- richiede che il bambino abbia un buon controllo del capo;
- la mamma deve sostenere adeguatamente la schiena e la testa del neonato.
L’ABA consiglia questa posizione per i bambini con difficoltà digestive o tono muscolare basso, in quanto offre supporto e stabilità.
4. Come scegliere la posizione più adatta al tuo bambino
Quando si parla di posizione di allattamento, spesso ci si concentra solo sulla tecnica. Ma la verità è che la postura migliore cambia da mamma a mamma… e da bambino a bambino.
Ogni neonato ha una propria struttura corporea, un temperamento e dei bisogni unici, e questo influenza molto come si attacca al seno (o al biberon), quanto si rilassa e quanto riesce a nutrirsi con serenità.
Ecco alcuni aspetti pratici da considerare per trovare la posizione di allattamento più adatta:
1. Il temperamento del tuo bambino
Se il tuo bambino è molto attivo, tende a muoversi tanto o a irritarsi facilmente, potrebbe trovarsi meglio in posizioni raccolte e contenitive, come la “posizione a koala” o quella “rugby”, dove si sente più avvolto.
Se invece è tranquillo e tende ad addormentarsi facilmente, la posizione allattamento sdraiata può essere un’opzione rilassante, soprattutto la notte.
Esempio: Giulia ha notato che il suo bimbo si agitava tanto in braccio. Passando alla posizione "rugby", dove le gambine restano dietro al corpo della mamma, ha trovato una maggiore calma durante la poppata.
2. Il corpo e la postura della mamma
Chi ha un seno abbondante potrebbe trovarsi meglio in una posizione semi-reclinata, che sfrutta la gravità per favorire l’attacco.
Chi invece ha avuto un parto cesareo potrebbe preferire la posizione sdraiata sul fianco o quella “rugby”, che evitano pressioni sulla zona addominale.
3. Eventuali disturbi del neonato
Vediamo alcuni esempi in cui il neonato manifesta qualche disturbo e come risolverlo con le posizioni di allattamento specifiche:
- se il tuo bambino soffre di reflusso, è meglio optare per una posizione verticale, che aiuta il latte a scendere con più gradualità e riduce il rigurgito;
- in caso di coliche, alcune posizioni che facilitano l'espulsione dell’aria, come quella “a cavallina” o con il bambino leggermente inclinato in avanti, possono dare sollievo;
- per bambini con tensioni posturali (es. torcicollo o rigidità cervicale), può essere utile variare le posizioni ad ogni poppata per stimolare l’equilibrio muscolare.
📌 Consiglio pratico
Osserva il tuo bambino: guarda come si attacca, se si agita, se si addormenta troppo presto, se ha rigurgiti o coliche. Anche il tuo corpo ti dà segnali: dolore al seno, alla schiena o ai polsi possono indicare che è il momento di provare una posizione diversa.
5. Posizioni allattamento per svuotare il seno correttamente
Durante l’allattamento, può capitare che una parte del seno resti più piena o che si formino piccoli ingorghi. Questo succede quando il latte non viene drenato in modo uniforme da tutti i dotti.
Cambiare posizione durante le poppate può aiutare moltissimo a svuotare meglio il seno e a prevenire fastidi come mastite, dotti ostruiti o tensione mammaria.
Perché cambiare posizione è utile?
Ogni posizione stimola zone diverse del seno. Se usi sempre la stessa, alcune aree potrebbero non essere ben drenate. Alternare posizioni aiuta a stimolare in modo più omogeneo tutti i dotti galattofori.
Uno studio pubblicato sull’International Breastfeeding Journal suggerisce che cambiare posizione è una strategia efficace per risolvere ingorghi localizzati e migliorare il drenaggio del seno.
Le migliori posizioni per svuotare il seno
Tra le posizioni che abbiamo visto nella sezione dedicata, quali sono le migliori per svuotare completamente il seno? Vediamole di seguito:
⇒ Posizione rugby
Perfetta se hai un ingorgo verso l’esterno del seno (zona ascellare). Il mento del bambino, orientato verso l’area ostruita, aiuta a drenarla meglio.
⇒ Posizione della lupa
Anche se può sembrare strana, è molto efficace nei casi più ostinati. La mamma si pone a quattro zampe sopra il bambino, sfruttando la gravità per far fluire il latte. È utile in caso di dotto ostruito.
⇒ Posizione sdraiata
Aiuta a rilassare la mamma e a drenare la parte inferiore del seno, soprattutto se viene alternata con la posizione a culla o rugby.
📌 Consiglio pratico
Offrire entrambi i seni durante la poppata se il bambino lo desidera (una volta aver preso sufficiente latte da un seno) favorisce uno svuotamento più completo.
Osserva sempre in quale zona del seno senti dolore o tensione e orienta il mento del bambino verso quel punto. È lì che succhierà con più efficacia e drenerà maggiormente l’area!
6. Le posizioni in allattamento per i gemelli
Allattare due bambini può sembrare una sfida enorme, e in effetti richiede un po’ di organizzazione in più.
Ma con le giuste posizioni per l’allattamento dei gemelli, anche questo momento può diventare pratico e intimo, proprio come con un solo neonato.
Il segreto è trovare una postura comoda che ti permetta di sostenere entrambi i bambini senza affaticarti. Le prime settimane possono richiedere un po’ di sperimentazione, ma con il tempo molte mamme trovano il loro equilibrio.
Il successo dell’allattamento multiplo è legato anche al comfort posturale della madre e all’uso di cuscini di supporto personalizzati. Quindi lasciati libera di sperimentare!
Le principali posizioni per allattare due gemelli contemporaneamente
⇒ Doppia posizione rugby
È la più usata con i gemelli, specialmente all’inizio. Ogni bambino è posizionato sotto un braccio, con il corpo che va verso la schiena della mamma e la testa sostenuta dalla mano.
Quali sono i vantaggi?
- Libera completamente la zona addominale (utile post cesareo)
- Permette di vedere e controllare entrambi i bambini.
- Facile da mantenere con un cuscino da allattamento per gemelli.
⇒ Posizione mista: uno a culla, uno a rugby
Uno dei due bambini è in posizione classica a culla, l’altro in posizione rugby. Utile quando uno dei due si attacca con più difficoltà o ha esigenze diverse.
Quali sono i vantaggi?
- Permette di adattare la postura a ciascun bambino.
- Favorisce un maggiore contatto visivo con almeno uno dei due bimbi.
⇒ Posizione doppia semi-reclinata
La mamma è appoggiata su un divano o letto, inclinata all’indietro, e i due gemelli sono adagiati sul petto in posizione pancia a pancia.
Quali sono i vantaggi?
- Favorisce un attacco spontaneo e istintivo (soprattutto con neonati prematuri).
- Favorisce il contatto pelle a pelle e riduce la tensione muscolare.
Alternare o allattare insieme i gemelli?
Non esiste una soluzione unica, dovrai ascoltare le tue preferenze, dopo aver sperimentato un po’.
Alcune mamme preferiscono allattare un bambino alla volta, soprattutto all’inizio.
Altre trovano pratico allattare entrambi contemporaneamente: questo riduce il tempo complessivo e sincronizza i ritmi.
In entrambi i casi, è utile variare i lati ad ogni poppata, per stimolare entrambi i seni in modo equilibrato.
📌 Consiglio pratico
Se possibile, chiedi supporto a un partner o a un familiare nelle prime settimane. Anche solo aiutare a posizionare i cuscini o a sostenere un bambino fa la differenza. E ricorda: non è necessario essere perfetti subito. Prenditi il tempo per trovare la posizione che funziona meglio per voi tre.
7. Posizioni allattamento con biberon
Anche se spesso si parla di “allattamento” pensando solo al seno, è importante ricordare che dare il biberon è comunque un gesto di nutrimento e relazione.
La posizione con cui lo si offre può fare una grande differenza nel favorire il legame e prevenire problemi come rigurgiti, coliche o un attaccamento eccessivamente passivo.
Come tenere il bambino mentre lo si nutre con il biberon
Anche con il biberon è importante evitare che il bambino sia completamente sdraiato. La posizione corretta per allattamento con biberon è simile a quella al seno: il bambino deve essere lievemente inclinato, con la testa più in alto rispetto al corpo e sostenuto dal braccio del genitore.
Un approccio efficace è quello del “bottle-feeding responsivo”, raccomandato anche dall’UNICEF e dall’OMS, che promuove un’alimentazione al biberon più simile possibile all’allattamento al seno, sia come ritmo che come interazione.
Quindi è consigliato osservare i segnali di fame del bambino e non forzare l'assunzione di latte più di quello che richiede.
Posizioni consigliate per l’allattamento con biberon
- Posizione semi-reclinata in braccio. Il bambino è adagiato sul braccio del genitore, leggermente inclinato. È la posizione più comune e simula l’allattamento a culla. Permette il contatto visivo e il contenimento.
- Posizione verticale (a cavallina). Il bambino è seduto sulla coscia del genitore, schiena dritta. Ottima per neonati con reflusso o coliche, o per bambini che si distraggono facilmente.
- Posizione alternata (braccia invertite). Alternare braccio e lato nelle varie poppate aiuta lo sviluppo simmetrico del collo e dei muscoli posturali del neonato.
- Posizione contenitiva con contatto pelle a pelle. Soprattutto nei primi giorni, anche con il biberon si può favorire il contatto pelle a pelle: il bambino nudo (coperto da una copertina) e il genitore a torso nudo. Questo aiuta a rafforzare il legame e regolare il ritmo della poppata.
📌 Altri consigli utili
- Segui il ritmo del bambino: non forzarlo a finire tutto il latte. Alterna pause e osserva i segnali di sazietà.
- Inclina leggermente il biberon: la tettarella deve sempre essere piena, per evitare che il bambino ingerisca aria.
8. Come il partner può aiutare durante l’allattamento
Anche se l’allattamento è un gesto fisico tra mamma e bambino, non è mai una questione “a due” soltanto.
Il partner ha un ruolo fondamentale nel sostenere la mamma (emotivamente, fisicamente e a livello pratico) soprattutto nei primi mesi, quando stanchezza e incertezze sono all’ordine del giorno.
Diversi studi mostrano che il supporto del partner durante l’allattamento è uno dei fattori chiave per la durata e la serenità dell’allattamento stesso.
Vediamo come il partner può essere davvero d’aiuto, in modo concreto e quotidiano.
- Sostegno emotivo: presenza, ascolto, incoraggiamento
L’allattamento può essere faticoso, frustrante e a volte doloroso. Un partner attento può fare la differenza semplicemente ascoltando senza giudicare, incoraggiando nei momenti difficili, ricordando alla mamma che sta facendo del suo meglio.
A volte, basta un “stai andando benissimo” detto con sincerità per alleggerire la giornata.
- Supporto pratico: creare le condizioni giuste
Il partner può aiutare a rendere l’allattamento più comodo:
- portando acqua o una merenda durante la poppata;
- sistemando i cuscini o aiutando a posizionare il neonato, soprattutto nelle posizioni più complesse (come la rugby o la doppia allattamento con gemelli);
- tenendo il bambino in braccio dopo la poppata per farlo digerire o addormentare.
- Alleggerire la routine: gestire il contorno
L’allattamento spesso assorbe molto tempo. Un co-genitore può contribuire occupandosi:
- dei pasti, della casa o di eventuali fratellini;
- dell'organizzazione delle poppate con latte estratto o biberon, quando previsto;
- di creare spazi per il riposo della mamma, anche solo un’ora di sonno in più.
- Non solo nutrizione, ma relazione
Il partner può coltivare la relazione con il neonato attraverso: contatto pelle a pelle; bagnetti, massaggi, passeggiate; momenti di coccole serali o lettura.
Non si tratta di “aiutare” come se fosse un favore, ma di vivere l’allattamento come un'esperienza familiare condivisa, che coinvolge entrambi i genitori con ruoli diversi ma ugualmente importanti.
Conclusione
Trovare la posizione di allattamento giusta non è una questione di perfezione, ma di ascolto, tentativi e piccoli aggiustamenti quotidiani.
Ogni mamma ha un corpo diverso, e ogni bambino ha il suo modo di poppare, reagire, cercare contatto. Non esiste, quindi, un’unica posizione valida per tutti, ma solo quella più adatta a voi due, in quel momento.
Nel tempo, potresti accorgerti che una posizione funziona meglio la mattina, un’altra la sera. O che col passare dei mesi, le vostre esigenze cambino. Tutto questo è normale.
Il consiglio più importante? Osserva il tuo bambino, osserva te stessa, e fidati del vostro ritmo. L’allattamento non è solo nutrizione, è anche relazione, conoscenza reciproca e adattamento continuo.
E se senti che qualcosa non va o hai bisogno di un confronto, sappi che non sei sola.
👉 Se hai bisogno di ulteriori consigli puoi prenotare una consulenza con me: affronteremo insieme i dubbi sull’allattamento e ti aiuterò a trovare la posizione più adatta a te e al tuo bambino. Un aiuto concreto, personalizzato, senza giudizi.
Bibliografia
UNICEF & OMS. (2021). Responsive Bottle Feeding – A guide for parents. https://www.unicef.org.uk