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e sei un neogenitore e il tuo bimbo che fino a pochi giorni fa dormiva (più o meno) sereno, ora si sveglia di continuo, piange spesso e sembra aver dimenticato tutte le sue routine… potresti essere nel bel mezzo di una regressione del sonno. E no, non te lo stai immaginando. È un fenomeno assolutamente reale, normale e temporaneo.

Capita a tanti genitori: una notte il proprio neonato o lattante dorme tranquillo, e quella dopo si sveglia ogni ora. All’inizio può sembrare un passo indietro, da qui il termine “regressione”, ma in realtà è spesso il segno che il cervello del tuo bambino sta facendo dei grandi progressi nello sviluppo.

Diversi studi in ambito pediatrico e neuroscientifico, confermano che i frequenti risvegli in alcune fasi della crescita coincidono con picchi di sviluppo neurologico e cognitivo, come l’acquisizione di nuove competenze motorie o la percezione della separazione dalla mamma.

In parole semplici? È come se il cervello del tuo bambino, mentre impara a gattonare, a riconoscere le emozioni o a muoversi meglio nello spazio… non riuscisse a “spegnersi” del tutto nemmeno durante il sonno.

Nel corso di questo articolo ti guiderò passo passo per capire:

  • cos’è davvero la regressione del sonno (spoiler: non preoccuparti, non è una malattia),
  • come riconoscerla,
  • in quali mesi avviene più spesso,
  • quanto può durare,
  • e soprattutto come affrontarla, con consigli pratici e personalizzabili sul temperamento del tuo bimbo.

Oltre a questo articolo se stai lottando con la regressione del sonno e le notti agitate, puoi approfondire il tema con il nostro webinar avanzato "Nanna Senza Stress, Famiglia Felice". Lo trovi a questo link.

In questo corso, esploreremo le cause dei risvegli notturni e come affrontarli con strategie pratiche, per aiutare te e il tuo bambino a dormire meglio.

Proseguiamo questo viaggio nelle regressioni comprendendo le basi: cos’è una regressione del sonno? Continua a leggere!

1. Cos’è la regressione del sonno?

La regressione del sonno è una fase temporanea in cui un bambino, che fino a poco tempo prima dormiva relativamente bene, inizia ad avere più risvegli notturni, fatica ad addormentarsi o cambia improvvisamente le sue abitudini legate al sonno. 

Non è una malattia, né un problema da “correggere”: è un segno che sta crescendo.

Il termine regressione può trarre in inganno: sembra indicare un passo indietro, ma in realtà è proprio l’opposto. 

Durante queste fasi, il cervello del bambino sta facendo grandi salti evolutivi, impara a riconoscere volti, a coordinare i movimenti, a capire che la mamma può allontanarsi e poi tornare. Tutto questo richiede un’enorme quantità di energia e può influenzare anche il sonno.

In altre parole: il tuo bambino non sta “dormendo male”, si sta sviluppando intensamente.

Non tutti i bambini vivono le regressioni del sonno allo stesso modo. Alcuni attraversano questi periodi quasi senza sintomi, altri invece li manifestano con maggiore intensità. Questo perché ogni bambino è geneticamente unico, con un temperamento e un ritmo di maturazione diverso.

Ed è proprio qui che entra in gioco il tuo ruolo da genitore: per capire davvero cosa sta succedendo e come supportare tuo figlio, è importante partire dalle sue caratteristiche individuali

Non esiste un’unica soluzione valida per tutti: c’è il tuo bambino, con il suo modo speciale di dormire, crescere ed esprimere i cambiamenti che sta vivendo.

Ora che sappiamo di cosa si tratta, cerchiamo di comprendere come il bambino manifesta questo stato di “regressione”.

Inoltre, se vuoi approfondire l’argomento degli scatti di crescita (cosa sono, come affrontarli al meglio?), puoi cliccare qui, trovi un articolo dedicato!

2. Sintomi e segnali: come capire se è regressione del sonno?

Ti stai chiedendo come capire se è regressione del sonno o semplicemente un periodo “no”? È una domanda più che legittima. Soprattutto quando il tuo bambino inizia a svegliarsi più spesso, dorme meno e sembra più agitato del solito.

Vediamo di seguito i 3 segnali principali che indicano l’inizio di una regressione del sonno:

⇒ Risvegli notturni frequenti

Uno dei segnali più comuni è un aumento improvviso dei risvegli notturni, anche ogni ora, senza apparenti cause fisiche (come febbre, fame o dentini in arrivo). 

In questi momenti, il cervello del bambino è particolarmente attivo perché sta facendo progressi importanti a livello neurologico e motorio.

⇒ Cambiamenti improvvisi nel ritmo del sonno

Un altro campanello d’allarme è la modifica dei ritmi sonno-veglia: se dormiva 3-4 ore filate e ora si sveglia ogni 40 minuti, o se salta pisolini che prima faceva con regolarità, è possibile che stia vivendo una fase di riorganizzazione interna. 

Questo accade perché i suoi cicli del sonno stanno maturando e diventano più simili a quelli degli adulti.

⇒ Pianti notturni e difficoltà nell’addormentamento

Molti bambini, durante una regressione del sonno, diventano più irritabili, piangono nel sonno o faticano ad addormentarsi anche se sono stanchi. 

Potrebbero anche richiedere più contatto fisico e rassicurazioni. È il loro modo per dirti: “Sto cambiando tanto dentro, ma ho bisogno di te accanto.”

In questa fase risulta cruciale l’osservazione del bambino e dei suoi comportamenti, pensare a ciò che fa abitualmente e prendere nota dei cambiamenti.

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3. Quando avviene la regressione del sonno?

Abbiamo compreso, fino ad ora, cos’è la regressione del sonno e come si manifesta. Approfondiamo ora un altro aspetto importante, ovvero: quando si manifesta?

La regressione del sonno è strettamente legata ai momenti chiave dello sviluppo neurologico, motorio ed emotivo del bambino. 

Non è un problema da risolvere, ma un passaggio di crescita che può alterare temporaneamente il sonno. 

Vediamo in alcuni mesi cruciali per lo sviluppo cosa succede e come affrontare questi passaggi con consapevolezza e serenità.

Regressione del sonno a 2 mesi

Cosa sta cambiando?
Il neonato sta iniziando a stabilire un ritmo circadiano, ma il suo sistema nervoso è ancora immaturo. In questa fase iniziano a distinguere vagamente il giorno dalla notte, ma sono molto sensibili a stimoli esterni, come luci, rumori e cambiamenti di routine.

Perché influisce sul sonno?
I cicli del sonno non sono ancora stabilizzati, e il bambino si sveglia spesso per nutrirsi o per bisogno di vicinanza. Le fasi REM e non-REM sono ancora instabili e non favoriscono un sonno continuativo.

Consigli per i genitori:

  • Aiutalo a distinguere giorno e notte con una routine regolare e luce naturale di giorno.
  • Favorisci il contatto: in fascia o in braccio si regola più facilmente.
  • Non aspettarti un “sonno lineare”: in questa fase è fisiologicamente instabile.

Se vuoi approfondire l’argomento degli scatti di crescita a 3 mesi puoi cliccare qui, trovi un articolo dedicato!

Regressione del sonno a 4 mesi

Cosa sta cambiando?
Il sonno si ristruttura e diventa più simile a quello dell’adulto, con fasi cicliche. Il bambino entra in una fase di maggiore attenzione all’ambiente e comincia a consolidare la memoria a breve termine.

Perché influisce sul sonno?
Passando da una fase all’altra del ciclo di sonno, il bambino può svegliarsi e non sapere come riaddormentarsi. È anche più sensibile alla presenza del genitore o al cambiamento di abitudini.

Consigli per i genitori:

  • Inizia a proporre rituali serali coerenti (bagnetto, storia, coccola).
  • Aiutalo a prendere confidenza con la propria modalità di addormentamento (con o senza contatto, a seconda del suo temperamento).
  • Non introdurre nuovi stimoli prima della nanna.

Regressione del sonno a 6 mesi

Cosa sta cambiando?
Il bambino sviluppa nuove abilità motorie (rotolare, sedersi), ma il cervello ha bisogno di tempo per integrarle. Complice l’ansia da separazione che inizia a emergere, il sonno può diventare più fragile.

Perché influisce sul sonno?
Durante i risvegli notturni, il bambino può sentirsi spaesato se non ritrova subito la presenza del genitore. Inoltre, la nuova mobilità lo spinge a voler “provare” anche di notte.

Consigli per i genitori:

  • Accogli la sua insicurezza: una voce rassicurante o una carezza possono bastare.
  • Durante il giorno, fai giochi di presenza/assenza per rinforzare la fiducia.
  • Se si siede nel lettino, aiutalo a tornare giù con calma, senza forzarlo.

Se vuoi approfondire il tema degli scatti di crescita a 6 mesi puoi cliccare qui, trovi un articolo dedicato!

Regressione del sonno a 8 mesi

Cosa sta cambiando?
Il bambino inizia a gattonare, sta imparando ad esplorare lo spazio, ma vive ancora fortemente il bisogno di vicinanza. L’ansia da separazione si acuisce e inizia a formarsi un attaccamento più “maturo”.

Perché influisce sul sonno?
Il cervello è sovraccarico di nuove esperienze: si attiva troppo prima della nanna e fa fatica a rilassarsi. Inoltre, ha paura che “sparisca” il genitore (cosa che può accadere durante il sonno).

Consigli per i genitori:

  • Fate gioco libero e movimento di giorno per scaricare l’energia.
  • Rafforza la routine serale: ripetizione e coerenza rassicurano.
  • Evita passaggi di cura bruschi (es. lasciarlo a dormire con un altro adulto senza preavviso).

Regressione del sonno a 12 mesi

Cosa sta cambiando?
Camminare, parlare, mangiare in autonomia: il bambino vive una vera e propria esplosione dell’autonomia. Ma allo stesso tempo, ha bisogno di sicurezza emotiva.

Perché influisce sul sonno?
Il desiderio di indipendenza si scontra con la fatica di gestire emozioni e cambiamenti. I risvegli notturni possono essere legati anche a sogni più vividi o piccoli incubi.

Consigli per i genitori:

  • Accogli il desiderio di autonomia, ma offri sempre punti fermi.
  • Se rifiuta il pisolino, proponi comunque un momento di relax e quiete.
  • Verbalizza molto: “Capisco che non vuoi dormire, ma è il momento del riposo”.

Regressione del sonno a 15 mesi

Cosa sta cambiando?
Inizia a formarsi il pensiero simbolico: il bambino si ricorda cose, sogna, collega eventi. Può iniziare a vivere i primi incubi o i cosiddetti “terrori notturni” per rielaborare le emozioni.

Perché influisce sul sonno?
Tutti questi cambiamenti possono generare insicurezza notturna. Inoltre, il bisogno di affermare la propria volontà (i famosi “no!”) inizia ad emergere anche sul fronte sonno.

Consigli per i genitori:

  • Offri nel quotidiano scelte limitate (“Preferisci il libro rosso o quello blu?”) per aumentare la fiducia e la sicurezza nel bambino e ridurre l’incertezza.
  • Rassicuralo, ma mantieni confini chiari.
  • Se inizia l’asilo, crea un rito di separazione e di ricongiungimento anche a casa.

Se vuoi approfondire l’argomento degli scatti di crescita attorno ai 12-15 mesi del tuo bambino, puoi cliccare qui, trovi un articolo dedicato!

Regressione del sonno a 18 mesi

Cosa sta cambiando?
Il bambino entra nella fase dell'autoaffermazione: inizia a dire “io”, “mio”, vuole decidere su tutto. Crescono anche le emozioni complesse e l'immaginazione.

Perché influisce sul sonno?
Il sonno può diventare un “campo di battaglia” perché rappresenta una separazione e una perdita di controllo. Il bambino può usare il risveglio per cercare conferme della tua presenza.

Consigli per i genitori:

  • Lascia che esprima emozioni, anche forti, senza punirlo né arrenderti.
  • Mantieni la routine, ma inserisci elementi simbolici: una lucina, un peluche.
  • Parla dei sogni, se è in grado: aiuta a normalizzare la notte.

Durante ogni fase della regressione, potresti sentirti sopraffatto dai risvegli notturni e dai cambiamenti nel sonno del tuo bambino. 

Se vuoi approfondire l’argomento degli scatti di crescita a 18-20 mesi puoi cliccare qui, trovi un articolo dedicato!

Inoltre, se stai cercando supporto pratico per affrontare questi momenti difficili, non perdere il nostro webinar "Nanna Senza Stress, Famiglia Felice". Scoprirai come gestire i risvegli frequenti e stabilire routine serali che rispettano i bisogni del tuo piccolo. Puoi cliccare qui!

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4. Come affrontare la regressione del sonno: consigli pratici per i genitori

Quando si manifesta una regressione del sonno, molti genitori si chiedono come comportarsi in questa fase di regressione senza cadere in errori comuni o generare ulteriori difficoltà. 

La chiave è accogliere, non “risolvere”. Una regressione, infatti, non è un problema da eliminare, ma un segnale che il bambino sta crescendo e riorganizzando le sue competenze.

Molto spesso il nostro cervello è programmato per risolvere immediatamente un problema o qualcosa che non ci piace particolarmente. In questo caso, muniamoci di un po’ di tempo e di pazienza, per osservare il nostro bambino, avere fiducia in lui e accogliere ciò che sta manifestando.

Ecco alcune strategie efficaci per accompagnarlo nel modo migliore.

 1. Contieni le emozioni, non correggerle

Durante una regressione, il bambino può essere più irritabile, oppositivo o bisognoso di contatto. Questo non è un “capriccio” ma espressione emotiva di un cambiamento interiore

Il genitore diventa uno specchio regolatore: più tu sei calmo, più lui impara a calmarsi.

Cosa puoi fare:

  • Usa il contatto fisico: abbracci, carezze, tenere la mano.
  • Dai voce alle sue emozioni: “Lo so che sei stanco e confuso, ci sono io.”
  • Evita di giudicare o minimizzare: ogni bambino vive il cambiamento a modo suo.

L’integrazione tra cervello razionale ed emozionale si costruisce proprio nelle relazioni di co-regolazione. Quindi, caro genitore, sei importantissimo per il tuo bambino e per la regolazione delle sue emozioni.

2. Mantieni coerenza e prevedibilità

Anche se le notti diventano più movimentate, cerca di non stravolgere la routine. I bambini si sentono al sicuro quando sanno cosa aspettarsi. Una struttura chiara li aiuta a prevedere, e quindi a gestire, i momenti di transizione come l’addormentamento.

Cosa puoi fare:

  • Rispetta sempre gli stessi orari per cena, bagno, lettura, nanna.
  • Non introdurre nuovi stimoli durante la regressione (nuovi letti, nuovi ambienti).
  • Se ci sono cambiamenti inevitabili, anticipali al bambino con parole semplici e rassicuranti.

Una routine coerente migliora la qualità del sonno e riduce i risvegli notturni.

3. Cura l’ambiente del sonno

Il contesto in cui il bambino dorme ha un impatto diretto sulla qualità del suo riposo. Durante una regressione, è fondamentale che l’ambiente favorisca sicurezza, comfort e continuità.

Cosa puoi fare:

  • Mantieni una luce soffusa, una temperatura costante e pochi stimoli visivi.
  • Inserisci oggetti rassicuranti (copertina, peluche, maglietta con il tuo odore).
  • Se il bambino si sveglia, evita di spostarlo: riportalo dolcemente nella sua zona nanna, se possibile.

Un ambiente coerente e prevedibile promuove una regolazione del ritmo circadiano più efficace, anche nei periodi critici.

 4. Regola prima te stesso, poi il bambino

Una delle strategie più potenti (e spesso sottovalutate) è prendersi cura di sé. Se il genitore arriva alla sera esausto, nervoso o con aspettative irrealistiche, il bambino lo percepisce.

Cosa puoi fare:

  • Fai pause rigeneranti durante il giorno (anche brevi).
  • Condividi le fatiche con chi ti sta vicino.
  • Ricorda: non stai sbagliando nulla. La regressione è un passaggio, non un fallimento.

La capacità del genitore di autoregolarsi è il fondamento della regolazione emotiva del bambino, soprattutto nel sonno.

Sapere come comportarsi con la regressione del sonno significa accogliere i bisogni del bambino senza perdere il proprio equilibrio. 

Contatto emotivo, coerenza, ambiente rassicurante e cura di sé sono le quattro colonne portanti di questo periodo di transizione.

Se desideri una guida ancora più dettagliata su come gestire i risvegli e creare una routine serale che funzioni davvero, ti consiglio di partecipare al nostro webinar "Nanna Senza Stress, Famiglia Felice". Potrai scoprire tecniche pratiche per migliorare il sonno del tuo bambino, riducendo al minimo lo stress per tutta la famiglia. Puoi cliccare qui per accedere!

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5. Quanto dura la regressione del sonno?

È una delle domande più frequenti dei genitori: quanto dura la regressione del sonno?
La buona notizia è che è un periodo temporaneo

La meno buona? La durata può variare in base a molti fattori, tra cui l’età del bambino, il suo temperamento e il modo in cui i genitori riescono a rispondere ai suoi bisogni durante questo passaggio.

In media: da pochi giorni a qualche settimana

Nella maggior parte dei casi, una regressione del sonno dura tra 1 e 3 settimane. In alcune situazioni più delicate o se il bambino sta affrontando altri cambiamenti (es. inserimento al nido, dentizione, nuove abilità motorie), può protrarsi anche fino a 4-6 settimane.

La maggior parte delle regressioni tende a risolversi naturalmente entro 2-3 settimane, se il bambino viene accompagnato con coerenza e accoglienza.

Ogni bambino ha i suoi tempi

Un aspetto importante della filosofia di Genitorialando è riconoscere che ogni bambino ha un ritmo unico, anche nel sonno. 

Alcuni attraversano una regressione con pochi risvegli e tornano subito a dormire tranquilli, altri sembrano scombussolati per settimane. Non c’è una “durata giusta”: c’è solo il tempo di cui ha bisogno quel bambino, in quel momento.

Come evidenziato anche da Brazelton (1992), i “tempi di sviluppo” non sono lineari: ogni bambino vive accelerazioni e pause secondo il proprio schema evolutivo.

Può durare di più se…

  • Cambi spesso la routine nel tentativo di “risolvere”.
  • Ignori i suoi segnali o lo lasci piangere da solo.
  • Il bambino vive altri fattori di stress (cambi casa, allattamento che cambia, nuovi caregiver…).

Attenzione: la regressione può lasciare in eredità nuovi “equilibri del sonno” che, se non accompagnati bene, si stabilizzano nel tempo. Per questo è importante affrontarla con consapevolezza fin da subito.

6. Quando preoccuparsi della regressione del sonno?

La regressione del sonno è una fase naturale dello sviluppo, ma può suscitare molta ansia nei genitori. 

Se da un lato è un passaggio normale, dall’altro ci sono momenti in cui è importante prestare attenzione ai segnali e capire se c'è qualcosa di più profondo.

⇒ Quando potrebbe essere il caso di preoccuparsi?

  1. Durata eccessiva
    Se la regressione del sonno dura più di 6 settimane senza miglioramenti, potrebbe essere utile consultare un pediatra per escludere altre problematiche come l’insonnia o disturbi del sonno legati a condizioni mediche.

  2. Cambiano altri aspetti del comportamento
    Se il bambino non solo ha difficoltà a dormire, ma anche altri cambiamenti importanti nel suo comportamento (come maggiore irritabilità, difficoltà nell'alimentazione o nel gioco), è un segno che potrebbe esserci qualcosa di più da valutare con un professionista.

  3. Rifiuto del sonno o paure intense
    Se il bambino rifiuta completamente di dormire o ha paure intense, come paure notturne o ansia da separazione che non passano, potrebbe essere utile intervenire con tecniche specifiche per gestire il sonno e la sicurezza emotiva del bambino.

I disturbi del sonno che durano oltre il normale periodo di regressione e che si accompagnano a cambiamenti comportamentali significativi possono indicare la necessità di un approfondimento. 

⇒ Quando consultare il pediatra?

Se noti uno o più dei seguenti segnali, è consigliabile parlarne con il pediatra:

  • Risvegli frequenti e difficoltà nel rientrare nel sonno, anche dopo il periodo di regressione.
  • Disturbi del sonno che sembrano interferire con la crescita o lo sviluppo del bambino.
  • Comportamenti estremamente stressanti per il bambino, come gravi difficoltà a separarsi da te o paura del buio che non migliorano.

Ricorda che, sebbene la regressione del sonno possa sembrare preoccupante, la maggior parte dei bambini la supera naturalmente, specialmente se i genitori sono coerenti e pazienti nel rispondere ai suoi bisogni. 

Ogni bambino è diverso e, spesso, una regressione temporanea può trasformarsi in un’opportunità di crescita emotiva e di sviluppo delle sue abilità di autogestirsi nel sonno.

Conclusione

La regressione del sonno è una parte normale della crescita del bambino, anche se può sembrare un periodo interminabile per i genitori. Ma non preoccuparti, è solo una fase che passerà! Ogni bambino attraversa questo momento in modo unico, e con un po’ di pazienza e coerenza, vedrai che il sonno tornerà ad essere più tranquillo.

Ricorda che dietro ogni risveglio notturno e ogni cambiamento nel sonno c'è un bambino che sta crescendo, sviluppandosi e imparando. Ogni bambino è unico e quello che funziona per uno, potrebbe non essere adatto all'altro, quindi cerca di essere flessibile e di ascoltare le sue esigenze.

Se la regressione del sonno sembra durare più a lungo del previsto o se noti segnali che ti preoccupano, non esitare a parlare con il pediatra. A volte è solo una questione di tempo e di strategie giuste, e prima o poi il tuo piccolo tornerà a dormire al meglio che si può.

In fondo, ogni fase di questo viaggio è solo una tappa nella crescita del tuo bambino. Quindi, rilassati, respira e ricorda: questa fase passerà e ho fiducia nel mio bambino!

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Bibliografia

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Sadeh, A. et. al. (2017). Sonno e sviluppo socio-emotivo nei neonati e nei bambini piccoli.

Brazelton. Il bambino da 0 a 3 anni. 2017. 

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