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e stai allattando e ti sei chiesta almeno una volta: “Ma cosa posso o non posso mangiare in allattamento?”, sei in ottima compagnia. È una domanda che sento rivolgere spesso a me ed alla pediatra con cui collaboro quotidianamente.

Durante l’allattamento, tutto ruota attorno al benessere del tuo bambino, e sapere che ciò che mangi può influenzarlo (anche solo in parte) può generare ansia, dubbi e un senso di responsabilità enorme. 

Ma facciamo vorrei tranquillizzarti: la lista dei cibi da evitare o limitare è davvero breve!

Nell’articolo ti guiderò passo passo per scoprire:

  • quali alimenti sono da limitare o evitare,
  • se esistono alimenti che possono favorire le coliche;
  • cosa mangiare per sostenere il tuo corpo e la produzione di latte.

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1. Cosa non mangiare in allattamento (e cosa invece limitare)

Durante l’allattamento è importante seguire un’alimentazione equilibrata, varia e sicura, per sostenere la produzione di latte e tutelare la salute del bambino. 

Alcuni alimenti o sostanze vanno evitati o consumati con moderazione, perché possono influenzare la qualità del latte o provocare effetti negativi sul neonato.

Alimenti e sostanze da evitare o limitare

Ecco una revisione di ciò che è bene evitare oppure limitare se stai allattando!

  • Alcolici
    L’alcol passa nel latte materno in concentrazione simile a quella presente nel sangue. Può interferire con lo sviluppo neurologico del neonato, oltre che influenzare negativamente il sonno e il comportamento. È raccomandato evitarlo del tutto o consumarlo solo saltuariamente, lontano dalla poppata (devono trascorrere almeno 2-3 ore prima di allattare).
  • Caffeina
    Caffè, tè, coca-cola, cioccolato e bevande energetiche che contengono caffeina, che può accumularsi nel neonato (che ha un metabolismo ancora immaturo). Può causare irritabilità o disturbi del sonno. Il limite massimo consigliato è di circa 200-300 mg al giorno, equivalente a circa 2 tazzine di caffè.
  • Pesci ad alto contenuto di mercurio
    Squalo, pesce spada, tonno rosso e luccio possono contenere alti livelli di metilmercurio, che può danneggiare il sistema nervoso del neonato. È meglio preferire pesci più piccoli e meno contaminati, come salmone, trota, alici e sgombro.
  • Alimenti crudi o a rischio microbiologico
    Durante l’allattamento è consigliabile mantenere una buona igiene alimentare per evitare infezioni come, ad esempio, la salmonellosi o la listeriosi (quindi attenzione a carni o pesci crudi, cibi mal conservati ecc..). Anche se in alcuni casi l’infezione non “passa” attraverso il latte materno, potrebbe essere necessario evitare il contatto tra mamma e bambino per trasmissione in un’altra via della malattia.
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Serve seguire una dieta in allattamento?

Secondo il documento dedicato alla nutrizione in gravidanza realizzato dalla Fondazione Confalonieri Ragonese su mandato SIGO, AOGOI, AGUI, una donna che allatta ha bisogno di circa 700 kcal in più al giorno. Di queste, 200 kcal circa vengono coperte dai depositi di grasso accumulati in gravidanza, mentre le restanti 500 kcal dovrebbero essere introdotte attraverso l’alimentazione quotidiana.

No, l’allattamento non fa ingrassare. Al contrario: stimola il metabolismo e facilita il ritorno al peso pre-gravidanza.

Cosa significa concretamente questa necessità di calorie in più in allattamento?

Non serve “mangiare per due”, né seguire una dieta speciale. È sufficiente⇓

  • assecondare il senso di fame;
  • fare uno spuntino in più durante la giornata (es. frutta secca, pane integrale, yogurt);
  • evitare cibi ipercalorici e poco nutrienti (dolci confezionati, snack salati, fast food).

Bere di più quando si allatta?

Sì, ma solo se hai sete. Il corpo della mamma sa autoregolarsi: l’aumento della produzione di latte induce spontaneamente una maggiore sete. 

Non serve quindi sforzarsi a bere litri d’acqua se non se ne sente il bisogno.

2. Cosa non mangiare in allattamento per evitare le coliche nel neonato

Le coliche del neonato sono un fenomeno molto comune nei primi mesi di vita: pianto inconsolabile, agitazione e difficoltà a dormire, spesso dopo la poppata. 

Le cause non sono sempre chiare, ma tra i fattori possibili c’è anche l’alimentazione materna, soprattutto nei primi mesi di allattamento esclusivo.

Non esiste una lista ufficiale di alimenti “vietati”, ma alcuni cibi possono aumentare il rischio di gas intestinali o fastidi, soprattutto se il bambino è molto sensibile.

Tra la letteratura scientifica, si trova una revisione sistematica pubblicata nel 2012, che riporta questo: “uno studio trasversale ha riportato un aumento delle coliche con il consumo di verdure crocifere, latte vaccino e cipolle, e nessun effetto di aglio o cioccolato.”

Da questo studio cosa possiamo dedurre? Ti lascio qui sotto alcuni spunti per comprendere cosa può essere di aiuto nel caso in cui il tuo bambino abbia frequenti coliche.

Alimenti da limitare o evitare se il tuo bambino ha frequenti coliche

  • Legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli)
    Non esistono evidenze scientifiche certe che questa categoria di alimenti possa provocare coliche al neonato, quindi osserva la vostra specifica situazione e se noti una possibile correlazione, annota tutto su un diario in modo da tenerne traccia.

  • Cavoli, broccoli, cavolfiori, verze (verdure crucifere) e cipolle
    Questi ortaggi tendono a fermentare, soprattutto se consumati crudi o poco cotti. Se il tuo bambino mostra maggiore irritabilità dopo la tua assunzione, puoi testarli uno per volta per capire la reale correlazione. Ciò che è noto, è che il gusto del latte assunto dal bambino cambia a seconda del cibo mangiato dalla mamma (e questo dovrebbe predisporlo ad una maggiore accettazione di questi cibi in svezzamento!).

  • Latticini (soprattutto latte vaccino)
    In alcuni casi, il neonato può mostrare una sensibilità alle proteine del latte vaccino (non è allergia, ma una reazione lieve). Questo può manifestarsi con coliche, feci più liquide o dermatiti. Una prova di esclusione temporanea per 1-2 settimane può aiutare a capire se è un alimento irritante.

  • Cibi molto speziati, fritti o elaborati
    Possono modificare il sapore del latte. Anche se non sempre danno problemi, meglio limitarli nei primi mesi per seguire una dieta più sana ed equilibrata.

  • Caffeina e cioccolato
    Non sono direttamente legati alle coliche, ma possono rendere il bambino più agitato, e quindi accentuare la sensazione di disagio. Meglio non superare le 2 tazzine di caffè al giorno e assumere con moderazione il cioccolato.

Come capire se un cibo provoca coliche?

Ogni reazione non avviene immediatamente: gli effetti si notano entro alcune ore dalla poppata. Un buon modo per monitorare è tenere un piccolo diario alimentare per qualche giorno, annotando:

  • cosa mangi;
  • reazioni del bambino;
  • momenti di maggiore agitazione.

Questo metodo può aiutare il pediatra a identificare eventuali alimenti da sospendere temporaneamente.

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3. Cosa mangiare per avere un buon latte materno

Una delle domande più comuni tra le neomamme è: "Esistono cibi che aumentano la qualità del latte materno?"

La verità, supportata dalle evidenze scientifiche, è che la composizione del latte materno è sorprendentemente stabile e "intelligente": il corpo della mamma produce un latte nutriente e bilanciato anche in condizioni di alimentazione non perfette. 

Tuttavia, ciò che mangi può influenzare alcuni aspetti del latte, come il contenuto di alcuni micronutrienti (vitamine, minerali, acidi grassi) e l’energia disponibile per produrlo.

Cosa mangiare per sostenere produzione e qualità del latte

Una dieta sana, completa di macro e micronutrienti ed equilibrata è sicuramente la migliore risorsa per produrre latte sia in quantità che qualità. Vediamo, allora, alcuni componenti fondamentali dell’alimentazione di una donna che allatta.

Carboidrati complessi e cereali integrali
Quinoa, avena, riso integrale, farro, pane integrale: forniscono energia a lungo termine, fondamentale per la produzione di latte (che richiede circa 500 Kcal al giorno in più).

Proteine magre di qualità
Carne bianca, legumi ben cotti, uova, pesce (vedi sotto per le eccezioni), tofu: aiutano a sostenere il fabbisogno proteico, importante anche per il recupero post-parto oltre che per la composizione ottimale del latte materno.

Grassi buoni (soprattutto Omega-3)
Salmone, sgombro, anguilla, capitone, aringa, triglia, carpa sardina (pesci grassi o semi-grassi), semi di lino, noci, olio extravergine d’oliva: gli acidi grassi essenziali, soprattutto gli omega-3 (DHA), passano nel latte e favoriscono lo sviluppo cerebrale e visivo del bambino.

Frutta e verdura fresche, di stagione
Per garantire un buon apporto di vitamine (soprattutto A, C, E, K) e minerali come ferro, calcio, magnesio e zinco, che influenzano positivamente il latte.

Latticini (se tollerati)
Buona fonte di calcio, vitamina D e proteine (utili per lo sviluppo e mantenimento dell’osso). Se il bambino non mostra segni di sensibilità alle proteine del latte vaccino, possono essere consumati regolarmente nelle porzioni consigliate.

Idratazione
Bere quando si ha sete è sufficiente: l’organismo regola il fabbisogno idrico in base alla produzione di latte. Acqua, tisane naturali non zuccherate, brodi leggeri sono ideali. Non serve sforzarsi di bere litri e litri.

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Esistono alimenti che aumentano la produzione di latte?

Alcuni cibi vengono tradizionalmente considerati “galattogeni” (stimolanti della produzione di latte). Tra questi troviamo: alcuni cereali come avena, farro, orzo; alcune verdure come barbabietole, carote, finocchio, piselli, fagiolini, asparagi e frutta come le albicocche. 

A favore di queste conoscenze, non esiste una solidità fatta di evidenze scientifiche specifiche.

Più efficace è mantenere una dieta equilibrata, evitare carenze nutrizionali e ridurre lo stress, oltre che curare l’attacco al seno e la suzione da parte del bambino.

4. Conclusione

Allattare è un’esperienza unica e importante, in cui l’alimentazione della mamma gioca un ruolo fondamentale per il benessere sia suo che del bambino. 

Non esistono divieti rigidi (a parte l’alcool), ma è sempre bene privilegiare una dieta equilibrata, varia e ricca di nutrienti, prestando attenzione a come il tuo bambino reagisce ai diversi alimenti. 

Ricorda che ogni bambino è unico, così come la sua sensibilità, e ascoltare il proprio corpo e le sue esigenze è il primo passo per un allattamento sereno.

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Bibliografia

Nutrizione in gravidanza. Fondazione Confalonieri Ragonese su mandato SIGO, AOGOI, AGUI

SINU – LARN 2023 – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti

National Institutes of Health (NIH). Infantile colic and maternal diet: an evidence-based review, 2012

EFSA (European Food Safety Authority), Scientific Opinion on Mercury in Fish, 2012

AAP – American Academy of Pediatrics. Breastfeeding and the Use of Human Milk, Pediatrics 2012
NHS UK. Foods to avoid in breastfeeding, 2020


LLLI – La Leche League International. Food sensitivities and breastfed babies, 2020

Banks et. all. 2023. La colica infantile. NIH.

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